domenica 7 giugno 2020

ANTONIO ALBANESE PER UN FILM SUL LAGO ?



L’IDEA DI MOREA: PORTIAMO IN TV GLI “ALPINISTI CIABATTONI”


Il presidente di “Accademia delle arti e del muro dipinto” ha nel cassetto un paio di sogni e, per uno (dell’altro parleremo dopo) sembra giunto il momento di iniziare a pensarci seriamente. L’idea che Fabrizio Morea sta accarezzando da tempo, proprio in questi giorni finirà nelle mani di Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction che l’ex sindaco di Orta ha invitato sul lago per un convegno da tenersi in ottobre presenti la Regione Piemonte, Film Commission e altri personaggi interessati a sostenere e sviluppare una proposta singolare: aprire il gran baule dei racconti tra Otto e Novecento che hanno avuto per set naturale le nostre zone e portarli sul piccolo schermo. Ma c’è un’opera in particolare cui Morea fa riferimento: “Alpinisti Ciabattoni”, romanzo del 1888 firmato dal vercellese Achille Giovanni Cagna. Il racconto di due commercianti che dopo una vita di lavoro dietro al banco decidono di darsi ‘la vacanza’. Scelgono così il lago d’Orta,  molto distante, per quell'epoca, dalla provincia pavese. Vi arriveranno, sul lago, e andranno anche nelle valli inseguiti da una serie di equivoci, spiacevoli incidenti e disguidi che metteranno in secondo piano il piacere della scoperta di un ‘nuovo mondo’.
Leggendo il romanzo, già nelle prime battute ho immaginato il volto e l’espressione tipica di un grande personaggio dello spettacolo che vestirebbe benissimo i panni di Gaudenzio Gibella; me lo vedo in uno dei tanti momenti emblematici del romanzo quando…. Volete fare una prova? Se non avete ancora letto il romanzo vi basteranno poche battute per scoprire quale nome dello spettacolo potrebbe degnamente interpretare il ruolo del Gibella.  Prima pagina del romanzo: Il treno su cui viaggiano i coniugi Gibella si ferma a Caltignaga; lui si precipita dal bigliettaio per chiedere: “C’è tempo di?”, ma non riesce finire che gli si chiude lo sportello in faccia.
Chi, meglio di Antonio Albanese può rispondere con la collaudata espressione, di un profondo ghigno di stupore misto a scoramento? E’ lui il Gibella del Cagna.
Forse l’attore avrà letto gli “Alpinisti” , ma se così non fosse vedremo di andarlo a trovare su uno dei prossimi set.
E poi dicevo dell’altro sogno nel cassetto, ma per il grande schermo. È il racconto di un’impresa storica legata al lago d’Orta che potrebbe diventare una coproduzione Italo-francese; il racconto delle vicende che nel 1909 per i campionati internazionali di canottaggio voluti dal Re si dovevano accogliere i primi turisti che sarebbero arrivati da ogni dove dando loro un servizio di navigazione degno dell’evento. Si costituì un apposito comitato che girò tutta la Costa Azzurra e la Francia intera alla ricerca di un battello che sarebbe dovuto arrivare giusto in tempo per la prima regata. E così fu, dopo meticolose ricerche in Francia, il “Riviera” lasciò il porto di Genova per essere trainato via terra da una locomotiva che superò le asperità delle Alpi per approdare sul lago del grande raduno.
Per questa gradevole storia, ho un debito di riconoscenza verso un amico di  che mi donò il progetto e la relazione tecnica originale in cui si ricostruisce quell'impresa. Quasi una traccia per la sceneggiatura. Ero sindaco quando l’Avvocato Alessandro Antonielli d’Oulx mi venne a trovare omaggiandomi di quel testo “nella speranza-mi disse- che se ne possa trarre qualcosa che ricordi i sacrifici di tante persone che furono legate a un trasporto così difficile, ma riuscito. Lo sento come un impegno che, spero, di assolvere presto. Chi lo sa!”





NUOVI MURI DIPINTI:I NUOVI OMAGGI AGLI ARTISTI SOLO NEL 2021
Benché il Coronavirus abbia bloccato i nuovi progetti dei “Legro paese dipinto’, l’“Accademia delle arti” non ha smesso di programmare il proseguimento della ricerca storica dei vecchi film girati sui nostri laghi, nella pianura o sulle montagne delle province confinanti con il novarese.
In tempo di #io resto a casa sul sito dell’associazione sono comparsi i filmati che raccontano la storia di come e quando nacque il primo e unico museo italiano all'aperto di murale ispirati al cinema e alla televisione prodotti da queste parti. Le pellicole realizzate tra il lago d’Orta, il Maggiore e la pianura delle risaie tra Novara e Vercelli sono li, sui sessantacinque muri di Legro a raccontare oltre un secolo di ciac che ha visto finire…al muro artisti e registi di ogni tempo. Nelle opere realizzate in 22 anni da artisti di tutto il mondo, sono raffigurate scene o episodi liberamente ispirati ai personaggi che hanno lasciato un segno. Dello scorso anno è l’inaugurazione della “Galleria degli artisti”, nata ribattezzando amichevolmente una vecchia via che il Consiglio della pro loco ha voluto per omaggiare con ritratti acrilici o serigrafici divi e dive scomparsi, protagonisti di numerose opere per il cinema e la TV: così oggi troviamo Elsa Martinelli, Valter Chiari, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Gastone Moschin.
Per l’estate 2020 era in programma l’ulteriore omaggio ad altri artisti che purtroppo dovranno attendere un altro anno causa Covid 19: Ermanno Olmi, Bud Spencer (curiosa la sua presenza in ‘Addio alle Armi’ con Rock Hudson e Vittorio De Sica) Valentina Cortese e Tino Buazzelli, come esempio. Ma già nei prossimi giorni il lavoro della Pro Loco Legro- piaccia o non piaccia a qualcuno- riprenderà con il tesseramento 2020 in attesa di tempi migliori. Del resto, per dirla con Donizetti nella 'Lucia di Lammermoor' "Chi mi frena in tal momento..." e noi andiamo avanti incuranti di tutto. 
Chiudiamo così, ascoltando questo sestetto molto carino proprio dalla 


'Lucia di Lammermoor' - Chi mi frena

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martedì 2 giugno 2020

SCOPRIRE PORTO SANTO:RELAX E TALASSOTERAPIA


Oggi si vola sull'isola/vulcano.
C'era una volta una piccola isola sconosciuta ai molti. E molti, però, anno dopo anno avendone sentito parlare o vista sulle televisioni locali vollero conoscerla per verificare le decantate lodi: ampio spazio per vivere in libertà, passeggiate tra pianura, collina e montagna, anzi, 'la montagna'; famosa perché un tempo ne modellò l'orografia eruttando e spalmando lava. Nove chilometri di spiaggia finissima, dorata, terapeutica. Un vento che ti accarezza mentre ti tuffi nelle acque limpide. Quando la conobbi era una piccola isola a dimensione umana nel mezzo dell'Atlantico, separata di poco dal più celebre capoluogo dell'Arcipelago, Madeira. Un'isola tutta slow.          L'allora sindaco Roberto  Paulo Cardoso da Silva che ci ricevette per una intervista TV raccontò di una cittadina che aveva bisogno di crescere, organizzarsi, imparare le arti dell'accoglienza, le buone pratiche dell'ospitalità. E anche per dare lavoro a molti disoccupati. "Portateci qui istruttori, formatori, cuochi e pasticceri. Abbiamo bisogno di voi italiani, della vostra cucina ...". Così, nel volgere di qualche mese, ospitai sul 'mio' lago d'Orta una delegazione di amministratori e operatori della municipalità di Porto Santo per una serie di incontri con i nostri operatori turistici piemontesi. 
A presiedere oggi la  Câmara Municipal  do Porto Santo (il nostro municipio) è Idalino Vasconcelos che da attento imprenditore del settore turistico ha intuito le necessità e le aspirazione di visitatori e abitanti della piccola isola dell'Arcipelago di Madeira. Oggi, dopo 13 anni, Vila Baleira, il capoluogo  è cambiato, ma sempre a ritmo 'slow', come per tutta l'isola. Sono nate strutture ricettive, residenziali, accoglienti e alla portata di tutti. La cementificazione dell'isola che - si temeva allora - avrebbe potuto distruggere quell'armonia non c'è stata. Così oggi l' isola di Porto Santo offre servizi efficientissimi, edilizia residenziale in pieno sviluppo e una forza lavoro che ha pressoché sconfitto la disoccupazione degli anni scorsi grazie a un lancio internazionale curato e intelligente, finanziariamente coperto dalle risorse della Regione autonoma e dagli operatori locali.
Tutto sommato, non sono mutati il fascino, il silenzio, il piacere di percorrere  i lunghi chilometri che separano il centro città Vila Baleira dal grande hotel che porta lo stesso nome dove abbiamo trovato, direbbe qualcuno, "il ristoro delle membra" nella stupenda talassoterapia unica nel suo genere. Auguriamoci così di ritornare presto con il solito accogliente volo di NEOS nella nuova Porto Santo, scoperta...già in passato anche da Cristoforo Colombo la cui dimora diventata museo è oggi meta di migliaia di visitatori.

Cliccando sul link voleremo tutti insieme su Porto Santo. L'isola dorata.
 
La dimora museo di Cristoforo Colombo




Neos SpA
Via Della Chiesa, 68
21019 Somma Lombardo
Varese - ITALY

Per contattare la direzione operazioni di volo inviare una mail dov@neosair.it